
La steatosi epatica: cos’è e come prevenirla?
La steatosi epatica, la patologia epatica attualmente con maggiore prevalenza a livello globale, può e deve essere prevenuta o controllata con l’adesione a stili di vita più salutari.
La steatosi epatica, cioè l’accumulo di grasso nel fegato, un tempo causata prevalentemente da abuso di bevande alcoliche (steatosi epatica alcolica), attualmente è soprattutto associata a sovrappeso, dismetabolismi (iperglicemia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia), sedentarietà ed errate abitudini alimentari, abuso di farmaci e/o integratori (steatosi epatica non alcolica, non alcoholic fatty liver disease, NAFLD) . La NAFLD si associa spesso alla sindrome metabolica che, in aggiunta ai dismetabolismi già descritti, comprende anche ipertensione arteriosa e sovrappeso. La steatosi epatica è subdola, perché quasi sempre non comporta sintomi evidenti fino a quando la situazione non è già abbastanza compromessa.
La NAFLD è, al momento la patologia epatica più comune nel mondo, interessando circa il 25% degli adulti. A essere più colpiti da tale malattia sono le persone con un’età compresa fra i 40 e i 60 anni, con una prevalenza superiore fra gli uomini. Fra le donne, l’incidenza tende a crescere dopo la menopausa. Per questo motivo, si suppone che gli estrogeni possano avere un effetto protettivo. Poiché il sovrappeso rappresenta un fattore di rischio per la NAFLD, considerando che nei Paesi occidentali sono in aumento i bambini e gli adolescenti in sovrappeso e obesità, si pensa che in futuro questo problema potrà interessare un numero ancora maggiore di individui.
Il grasso localizzato a livello viscerale e valutabile attraverso la misurazione della circonferenza addominale può indurre la produzione di sostanze infiammatorie da parte dell’organismo, che possono causare la forma più avanzata della malattia: la steato-epatite non alcolica (non alcoholic steato-hepatitis, NASH). La NASH, se trascurata può evolvere in una forma di danno epatico cronico che a sua volta può trasformarsi in cirrosi epatica.
In caso di sospetta steatosi epatica, di solito viene suggerito di sottoporsi a un’ecografia del fegato, accertamento che consente anche di osservare l’entità della malattia. Inoltre, è opportuno eseguire un esame del sangue per valutare il livello delle transaminasi e degli altri indici epatici, GGT, fosfatasi alcaline, bilirubina. In caso di evidenza ecografica di danno epatico può essere utile
eseguire l’elastografia epatica (fibroscan) che meglio definisce lo stadio dell’epatopatia con eventuale presenza di fibrosi. Mentre la ricerca è estremamente attiva nello studiare possibile farmaci specifici per la NAFLD/NASH al momento ancora in studi pre-clinici, alcune misure relative alla correzione di stile di vita sono sicuramente efficaci a prevenire la progressione della malattia. La dieta mediterranea o una dieta ipocalorica, l’attività fisica costante, il calo ponderale all’interno dei valori del normopeso della BMI (indice di massa corporea), la cura dell’ipertensione e del diabete, l’astensione dal fumo e dal consumo di alcol e di farmaci o integratori se non strettamente necessari, sono fondamentali non solo nel trattare la NAFLD ma anche a prevenire la comparsa di patologie croniche-evolutive che nell’età matura, nell’età avanzata, possono condizionare pesantemente il nostro benessere.